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La bellezza di molte figure tra i pastori, è data dalle loro imperfezioni. Le stesse che rendono gli esseri umani tali: nasi grandi e a volte storti, fronti alte e sporgenti, labbra sottilissime o carnosissime, doppi e tripli menti, visi piccoli e scavati, nei, rughe, rughette e chi più ne ha più ne metta!
Come nasce un pastore tradizionale?
Il primo passo è la modellazione dell’argilla con l’aiuto di piccole bacchette di legno, pennelli e acqua. Ad opera ultimata, l’argilla viene fatta essiccare all’aria fino a raggiungere un colore bianco argenteo.In seguito viene cotta in forno ed è qui che l’argilla assume la sua tipica colorazione rossa. Alle teste di terracotta, poi vengono aggiunti gli occhi di vetro e modellate le palpebre. Dopo aver dipinto i pezzi, questi vengono montati su un manichino di stoppa e fil di ferro cotto e si procede con la vestitura. A seconda della figura del pastore vengono scelti diversi tipi di stoffe per gli abiti cuciti rigorosamente a mano.